Genzano di Lucania (Ienzàne in dialetto genzanese) è un comune italiano di 5.262 abitanti della provincia di Potenza, in Basilicata. Centro principale dell'alto Bradano, sorge su un promontorio collinare e si divide in due nuclei ben distinti: il paese vecchio e il paese nuovo. Sorge a 587 m s.l.m. nell'alta Valle del Bradano, nella parte nord-orientale della provincia al confine con la parte nord-orientale della provincia di Matera, con la parte nord-occidentale della provincia di Bari (unico c...
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Pan cutt c i cim ccozz e paparul crusc: preparato con del pane, solitamente raffermo che viene cotto e condito con zucchine e peperoni cruschi. Ne esiste la variante con la patata che viene unita alla cottura. Inoltre Genzano ricade nella zona di produzione dell'Aglianico del Vulture. Conservato nelle antiche "Grotte" nei valloni del paese vecchio, fa parte della tradizione genzanese da secoli.
antifasciste. Nel 1953 fu eletto senatore e pubblicò un anno prima della morte "Memorie di un comunista".
Dai ritrovamenti romani alla famiglia De Marinis:
La storia del comune di Genzano di Lucania inizia con i ritrovamenti nelle contrade di Pila Grande e Pago di resti di un antico insediamento romano. Il paese risulta oggi diviso in due parti, la parte vecchia del centro storico posto su un...
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Genzano di Lucania custodisce una delle 33 fontane più belle d’Italia, la Fontana Cavallina sovrastata dalla dea Cecere e risalente al I secolo a.C. Nei dintorni del paese è situato il castello di Monteserico dell’anno Mille nel quale soggiornò Federico II di Svevia.
La fontana rientra tra le 33 fontane più belle d’Italia ed è stata realizzata tra il 1865 ed il 1893 su un progetto dell’architetto Giuseppe Antonio Locuratolo. Ha la forma di un anfiteatro nel cui interno si innalza un monumento in stile neoclassico con diverse fontane e difronte un’ampia vasca circolare. Il monumento sull’arco romano è dominato dalla statua della Dea Cerere, protettrice dell’agricoltura, risalente al II o III secolo a.C. ritrovata nel 1800 in contrada Pila Grande.
Il castello si trova a 18 km di distanza dal centro abitato ed è un maniero di piccole dimensioni. La sua forma lascia pensare ad un passato di baluardo militare romano o longobardo. Fu dimora di Federico II di Svevia ed al suo interno si dice avvennero scontri storici: quello tra Spartaco ed i romani nel 70 a.C. o quello tra Marcello e Annibale durante la II guerra punica, fino allo scontro tra Bizantini e Normanni nel 1041.
La chiesa dovrebbe risalire alla fine del Seicento o inizi del Settecento. Le mura perimetrali sono in pietra arenaria e molto spesse tanto da poterci ricavare all’interno cappelle e nicchie. La torre campanaria ha al suo interno tre campane di diverse dimensioni dedicate a Maria SS Delle Grazie, a Santa Barbara e a Sant’Antonio Abate. L’esterno presenta una facciata semplice e sobria, l’interno ha una sola navata e custodisce un quadro della Madonna con Bambino sulla parete centrale.
Il palazzo è oggi sede degli uffici comunali. Si presuppone la sua origine angioina e successivamente rimaneggiato dai feudatari che si susseguirono nei secoli. Divenne dimora estiva dei marchesi De Marinis e quando fu colpito dal terremoto del 1893 fu radicalmente trasformato.