Abriola è un comune italiano di 1.303 abitanti della provincia di Potenza in Basilicata. Sorge a 957 m s.l.m. nella parte centro-occidentale della provincia. Confina con i comuni di: Calvello e Pignola (13 km), Anzi (17 km), Tito (24 km), Marsico Nuovo e Sasso di Castalda (25 km). Dista 27 km da Potenza e 104 km dall'altra provincia lucana Matera. Non ci sono testimonianze certe sulle origini della città. Le uniche certezze di un insediamento si hanno intorno al IX secolo quando i Saraceni, dopo...
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Tumacell: un secondo piatto fatto con le interiora del maiale e dal gusto forte. U v’scuott ra Maronn: un biscotto tipico preparato per un evento in particolare, il pellegrinaggio alla Madonna di Monteforte.
Giovanni Todisco (Abriola XVI secolo): pittore italiano che con Girolamo Todisco, suo figlio o nipote, ha contribuito alla decorazione di alcune delle più belle chiese lucane.
Abriola, la cittadella fortificata tra i monti:
Tra le incerte notizie sulla nascita di Abriola si riesce a risalire ad un insediamento datato intorno al IX secolo con l’occupazione dei Saraceni e si pensa che dove ora sorge Abriola fondarono una cittadella fortificata come presidio della...
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Viene definito il paese degli innamorati per via della celebrazione del patrono San Valentino ed infatti il 14 febbraio si assiste all’accensione dei Fucanoj, evento da non perdere. Approfittando del periodo invernale si gode di un panorama montuoso suggestivo tra il Monte Pierfaone ed i boschi di cerri e faggi e si può sciare nel comprensorio sciistico della Sellata-Arioso.Nel centro storico invece si gode della vista di quel che rimane della cinta muraria e della torre.
Dedicata al patrono, fu costruita probabilmente nel Duecento e ricostruita in parte nel Settecento. Sul portale in pietra è rappresentata, in 20 formelle, la vita del santo. All’interno ci sono opere di valore sia artistico che religioso tra le quali una tela dipinta ad olio da Giovanni De Gregorio. Dopo il restauro da parte della Soprintendenza ai Beni artistici della Basilicata è stata collocata nella sacrestia la scultura della Madonna di Monteforte in legno policromo dorato all’interno di un altare barocco.
Il santuario si trova sulla sommità del monte da cui prende il nome. Consiste in una struttura muraria comprendente un solo vano rettangolare che poi è stato ampliato. Al suo interno ci sono gli affreschi di Giovanni e Girolamo Todisco che rappresentano l’uomo come creatura nuova, rinata grazie al rapporto con Dio. Il più famoso di questi affreschi è il Christo Patocrator.