Acerenza è un comune italiano di 2.112 abitanti della provincia di Potenza in Basilicata. Sorge a 833 m s.l.m. nella parte nord-orientale della provincia. Confina con i comuni di: Oppido Lucano (10 km), Cancellara (12 km), Forenza (14 km), Pietragalla (16 km), Genzano di Lucania (19 km) e Palazzo San Gervasio (24 km). Dista 37 km da Potenza e 74 km dall'altra provincia lucana Matera. Assieme ai comuni lucani di Venosa, Castelmezzano, Pietrapertosa, Viggianello e Guardia Perticara, è considerato ...
Leggi altro...
Acerenza è una delle città del famoso Aglianico rosso del Vulture. Il vino quindi è il prodotto d’eccellenza del paese ed oltre l’Aglianico rosso si producono il moscato e la malvasia. Piatto tipico acheruntino è la lagana chiapputa (lag'na chiappout), preparato con le lagane, un formato di pasta simile alle tagliatelle ma più corte e spesse, con l'aggiunta di noci e mandorle tritate, uva passa e mosto cotto. Il piatto si caratterizza per il suo sapore dolce
Maria Balsa. La storia che lega la donna ad Acerenza è singolare. Si narra di questa donna vissuta nel 1400 che sposò il conte Giacomo Alfonso Ferrillo di Napoli. La donna era la figlia del principe ereditario Vlad III di Valacchia, il famoso Conte Dracula. Giunta in Italia ed adottata a Napoli, si spostò, secondo la leggenda ad Acerenza ed è li che qualcuno la colloca nella sua morte. Si narra infatti che sia sepolta nella Cattedrale del paese ed i rimandi costanti al vampirismo all’interno dell’edificio, ne sarebbero la prova.
Storia e leggenda di Acerenza:
Acerenza fu edificata dalle più antiche tribù lucane che si stanziarono tra le cime più alte e chiamarono quel luogo Acherutia che Orazio poi chiamò Acherontia, cioè luogo alto. Nel 328 A.c. fu conquistata di romani ma fu nel 1061 con l’arrivo del normanno R...
Leggi altro...
Acerenza compare tra i "Borghi più Belli d’Italia" grazie al suo centro storico nel quale svetta l’imponente Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Canio. Tutt’attorno si diramano palazzi con cortili interni finemente decorati e fontane.
L’imponente Cattedrale fu iniziata da Roberto il Guiscardo e sorge nel punto più alto del paese. Iniziò la sua costruzione su una precedente chiesa paleocristiana che a sua volta era stata eretta sul tempio pagano di Ercole Acheruntino. Considerata tra i monumenti di spicco dell’intera regione e luogo di storia e leggende, la cattedrale ha un grande abside ed è divisa in tre navate. Oltre che importanti tavole del cinquecento custodisce una cripta del 1524 proprio sotto il presbiterio ed è chiamata anche cappella Ferrillo, in onore della famiglia nobiliare. Il portale è sinbolare in quanto raffigura un'allegoria di uomini e bestie avvinghiati tra loro.
Chiamata anche del Purgatorio la chiesa ha un altare in pietra in stile barocco su cui domina la tela settecentesca di Filippo Donzelli con il martirio del santo da cui prende il nome. All’interno ci sono altre statue di grande valore, come quella di San Rocco in cartapesta leccese o in manichino della Madonna Addolorata in abito nero.
In località Serra Altura sono stati ritrovati resti del Neolitico, mentre vicino Monte La Guardia c’è stato il ritrovamento, oltre che di abitazioni e tombe, si è rinvenuta una statua in bronzo di Eracle risalente alla seconda metà del IV secolo a.C. che dimostra il culto rivolto al dio.