Banzi (Bànze in dialetto lucano) è un comune italiano di 1.196 abitanti della provincia di Potenza in Basilicata. Sorge a 571 m s.l.m. nella parte nord-orientale della provincia al confine con la parte sud-occidentale della provincia di Barletta-Andria-Trani. Confina con i comuni di: Genzano di Lucania (6 km), Palazzo San Gervasio (11 km) e Spinazzola (BT) (20 km). La cittadina ha origini molto antiche e risulta infatti abitata già dal VI e IV sec. a.C. e Il suo antico centro abitato viene ci...
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Patate arranganate: piatto tipico della tradizione, antico e povero fatto semplicemente con patate cotte al forno condite con del pan grattato. Brodetto: piatto della tradizione pasquale, è una minestra preparata con cicorie campestri, finocchi selvatici, funghi cardoncelli, asparagi di bosco, uova, salame e carne di capretto o agnello.
Urbano II, Ottone de Châtillon detto di Lagery (Châtillon-sur-Marne 1040-Roma 1099): Papa della Chiesa cattolica dal 1088 fino alla morte. Conosciuto perché primo Papa a convocare la prima crociata nel 1095. Durante la sua formazione da monaco, trascorse sei anni nell’Abbazia di Banzi e quando divenne Papa elargì in suo favore diverse ricchezze.
Bantia, città dei popoli bantini:
Banzi sorge su un dosso che domina la parte alta del torrente Fiumarella proprio sui resti di un centro a nuclei sparsi abitato già nella preistoria. È in questa località che si sono ritrovati reperti risalenti al VI e IV sec. a.C. oggi conservati in dive...
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Banzi è la meta ideale per gli amanti della storia e dell’archeologia in quanto ricca di reperti antichi sparsi in vari musei. Il piccolissimo borgo che sorge al centro dell’alta Valle del Bradano vanta il ritrovamento di numerosi resti tra cui quelli dell’Abbazia benedettina di Santa Maria risalente al secolo IX, la più antica della regione o i resti romani del templum auguraculum del I sec a.C. Ma il reperto più importante, custodito nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli è la Tabula Bantina, il più complesso documento epigrafico su lastra di bronzo in lingua osca a caratteri latini.
L’attuale Chiesa sorge sul perimetro della chiesa normanna che costituiva parte del complesso originale della famosa Abbazia. Nel XIV secolo viene ristrutturata e rimangono intatti il portale archiacuto d’ingresso al complesso, qualche bifora e portali minori con un bassorilievo della Vergine in trono datato 1331. Alla fine del XVII secolo viene costruito il nuovo convento con la chiesa e negli anni l’edificio conventuale diventa sede di assemblee, Noviziato e viene realizzato anche un filatoio delle lane per i frati della provincia. Attualmente la chiesa presenta un’unica navata e quattro cappelle laterali. All’interno si conserva una statua lignea del XIII secolo della Madonna col Bambino ed un’icona lignea (XIII sec.) con il volto della Vergine.
Racchiusa ancora, per quel che resta, nel borgo medievale di Banzi, nell’attuale centro abitato, si tratta della più antica Abbazia lucana risalente al IX secolo. Dopo aver acquisito l’autonomia da Montecassino, papa Urbano II la consacra a chiesa abbaziale. Con la soppressione della comunità benedettina, l’edificio passa ai francescani che la riedificano utilizzando, nel 1734 parte delle strutture medievali. Della struttura trecentesca sono sopravvissuti dei portali a finestre gotiche e nel giardino ci sono scavi che hanno riportato alla luce resti di terme romane.