Pescopagano è un comune italiano di 1 689 abitanti. È stato insignito della medaglia d’oro al merito civile il 9 novembre 2005 dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi per atti di abnegazione dopo il terremoto dell'Irpinia; è il paese della Basilicata situato più a ovest, ed è anche uno dei pochi centri in Basilicata che confina con due province (quelle di Avellino e Salerno, entrambe in Campania). È attraversato dalla Via Appia Nuova (che nel centro abitato prende la denominazione d...
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Nel paese c’è una forte produzione casearia di formaggi, soprattutto di “Caciocavallo Podolico”, fatto esclusivamente con il latte di vacche Podoliche solo in alcuni periodi dell’anno.
Giovanni Pinto (Pescopagano 1802- Cerignola 1888): giureconsulto. Al cittadino pescopaganese è dedicata la biblioteca comunale attivata proprio dopo la sua morte. La biblioteca è aperta al pubblico ed è stata costruita grazie al lascito testamentario di Pinto che dispose la creazione di un’Opera Pia dal titolo Pio Monte S. Giuseppe. L’Ente doveva disporre opere di beneficenza e pubblica istruzione in favore dei ceti meno abbienti. Fino alla metà del Novecento l’Ente non funzionò per mancanza di personale e inattività, così si iniziò la catalogazione dei volumi esistenti e venne istituita la Biblioteca.
Petra-Pagana
Le origini di Pescopagano risalgono ai primi agglomerati intorno alle laure del territorio nei pressi di fiumi e ruscelli. Questi insediamenti furono tormentati da guerre sannitiche, dalle spedizioni di Pirro e dalla guerra di Roma contro Annibale. A partire dal 555 d.C. fu o...
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Pescopagano sorge su una rupe sulla quale vi sono ancora inerpicati i resti grigi di quello che un tempo era il castello, in contrasto con il vedere della Valle dell’Ofanto. Il paese è uno scrigno di arte, storia e cultura, nonché di tradizioni locali come il folcloristico Volo dell’Angelo, uno spettacolo che ogni anno si ripete in onore del santo patrono del paese, San Francesco di Paola. Nel suo piccolo borgo è possibile incamminarsi in stradine strette che conducono alla chiesa di San Lorenzo in Tufara con l’annessa abbazia benedettina o quella di San Leonardo. Uno dei luoghi più suggestivi è il Museo d’Arte Sacra parrocchiale che custodisce sculture lignee, in marmo e pregiati dipinti.
In piazza della Sibilla si trova la Torre dell’Orologio costruita sull’antica Porta Sibilla. Il sito è molto caratteristico: presenta una piccola nicchia posta in alto sotto l’arco, in cui si trova il busto in pietra di Giano bifronte, antica divinità mitologica.
Il castello fu costruito come un sistema di fortezze presso cui trovarono rifugio i Goti dopo la battaglia del Volturno. I primi feudatari che lo abitarono risalgono al 1164 e furono i famigliari del conte Gionata di Balvano. Inizialmente fu una roccaforte più che un vero e proprio castello ed oggi rimangono solo pochi ruderi ed una torre in rovina.
La chiesa ha origini antiche e circa un secolo fa è stata ampliata dall’arciprete Baldassare Lobai. Prima del sisma del 1980 era ben conservata, si sviluppava ad arcate con in fondo l’altare maggiore e due cappelle laterali. Si possono osservare importanti iscrizioni come quella che ricorda la cerimonia di consacrazione datata 1727. Custodisce un coro eseguito dall’artista Francesco Errico e terminato nel 1877.
La chiesa è stata adibita e riservata all’utilizzo del castellano che un tempo si recava in preghiera e vi accedeva utilizzando un ingresso secondario sulla sinistra dell’altare dopo aver percorso un sentiero a lui dedicato. Nei pressi di un vicolo adiacente la chiesa è ancora possibile osservare un cancello con dei pilastri in pietra e due cappelli vescovili in bassorilievo, segno che tra il 913 e il 973 il feudo appartenne all’Arcivescovo di Conza.
Una delle chiese più antiche del paese fu assorbita dalla Chiesa Madre S. Maria de Serris. Sulla parte centrale vi era una lunga iscrizione che faceva presupporre come data di costruzione il 970. Dopo settecento anni una forte nevicata ne distrusse il tetto ed i fedeli pensarono di ricostruirlo verso la fine del Seicento. Oggi appare al pubblico completamente ristrutturata.
L’abbazia si trova poco fuori dall’abitato e fu fondata nell’XI secolo dai normanni. Si pensa che la costruzione ebbe luogo nel 1081 e fu portata a termine nel 1100 dall’arcivescovo di Conza Leone. Dell’abbazia oggi non rimane che qualche suggestiva rovina ma è possibile accedere, dalla sua destra, alla chiesa. Dopo il terremoto dell’Irpinia la chiesa è stata ristrutturata e spesso lo spazio antistante ad essa viene utilizzata per sagre e feste paesane.
Pescopagano
26/07/2025 - 27/07/2025
Il 26 e 27 luglio 2025, il borgo di Pescopagano, in provincia di Potenza, ospita la tradizionale Sagra della Carne Podolica, un evento dedicato alla valorizzazione di una delle eccellenze gastronomich...
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